Autore: Dott. Gaetano Pisano
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4 dicembre 2020
La perdita di un dente è un evento vissuto in maniera negativa sia a livello individuale, sia a livello relazionale. A rivelarlo è una ricerca Eurisko, secondo la quale il 31% degli intervistati ritiene che la perdita di un dente sia un cambiamento fisico molto preoccupante e circa il 30% lo individua come un cambiamento che può impattare molto sulla quotidianità intima e relazionale. Questo evento è percepito come causa di disistima estetica (equiparato alla perdita dei capelli) e come barriera all’accettazione dell’altro/del partner; “meglio con qualche ruga in più che con un dente in meno”. Anche a livello emotivo i significati evocati rimandano ad immagini che generano inquietudine e che ricordano i concetti di vecchiaia, di bruttezza e di trascuratezza. Il 31% del campione ha dichiarato di aver sognato la perdita di un dente ed il sogno è stato vissuto come decisamente angosciante. L’esperienza della perdita di un dente è comunque piuttosto diffusa: due terzi degli intervistati ha dichiarato di aver perso un dente. La preoccupazione per ulteriori perdite e l’ansia/depressione sono i sentimenti più frequenti legati a questa esperienza (coerentemente con i forti significati emotivi a cui l’esperienza stessa è legata). Rispetto a chi ha adottato soluzioni protesiche (impianti, protesi, protesi mobili), uno sconcertante 28% di intervistati che ha perso un dente si rileva come profilo decisamente inerziale dichiarando di non aver fatto nulla. Nonostante l’importanza attribuita ai denti ed ad un sorriso sano, i comportamenti degli italiani non sembrano prestare molta attenzione alle visite preventive dal dentista di fiducia, unico gesto concreto per evitare di perdere i denti. Secondo i dati Istat, solo il 52% degli italiani effettua almeno una visita di controllo all’anno, azione che gli permetterebbe di intercettare sul nascere i problemi di salute orale e curarli con interventi minimi, mantenendo sana la bocca e i denti